Domenica 12 dicembre alle 18.00,
nell’auditorium del Mart a Rovereto,
l’Associazione Mbili che opera da alcuni anni
nella Città della Quercia e in Trentino per
sostenere concreti interventi di solidarietà
nella martoriata regione del Sud Sudan, propone
un concerto del violinista Stefan Milenkovich,
il cui intero ricavato permetterà di assicurare
la formazione degli infermieri nell’ospedale di
Wau. Già nel maggio del 2009 Milenkovich era
volato fino a Rovereto dagli Stati Uniti, dove
vive e lavora, per un analogo evento musicale
che aveva attirato un folto pubblico e permesso
a Mbili di destinare le risorse raccolte alla
costruzione dell’ospedale di Wau, popolosa città
del Sud Sudan dove i religiosi comboniani
chiedevano aiuto per realizzare la struttura
sanitaria, non essendo più sufficiente la
piccola infermeria di cui disponevano. Vent’anni
di guerra civile durata fino al 2005, avevano,
infatti, raso al suolo ogni edificio e la gente
che era fuggita si è trovata, al ritorno, in
condizioni di miseria aggravate dalla mancanza
dei servizi primari. Grazie alla radicata
presenza dei comboniani, che da decenni
condividono i problemi di quell’area, è però
iniziato un percorso di rinascita. Con il
coinvolgimento della popolazione sono stati
creati pozzi, una scuola materna, attività
artigianali e iniziative di assistenza sociale e
sanitaria. Si è così arrivati al progetto
dell’ospedale di Wau che oggi, anche con le
attrezzature inviate dall’Associazione Mbili di
Rovereto e l’intervento determinante della
Provincia autonoma di Trento, è diventato in
gran parte una realtà, e alcune ali del
complesso sono già entrate in funzione. Una
realtà che, però, per funzionare ha ora bisogno
di personale sanitario del posto adeguatamente
preparato. Per questo Mbili ha deciso di
proseguire la propria azione a sostegno, questa
volta, della formazione degli infermieri
dell’ospedale, gestita da operatori sanitari tra
cui anche suor Maria Martinelli di Calceranica
al lago, medico. Si tratta, in sostanza, di
“adottare” dei giovani perché possano seguire la
scuola professionale. Le stesse motivazioni
hanno convinto Stefan Milenkovic a ritornare,
per mettere ancora una volta il suo formidabile
violino a servizio di questa causa umanitaria.
Anche questa volta Milenkovich sarà accompagnato
dalla pianista Srebrenka Polljak. L’Associazione
Mbili ha deciso di proporre il concerto alle
18.00 anziché dopo cena per non occupare la sera
della vigilia di S. Lucia, con la certezza che
l’ora inconsueta non frenerà né gli appassionati
di musica né la tradizionale e generosa
solidarietà dei roveretani e dei trentini in
prossimità del Natale.
Le prevendite avverranno al Mart i giorni 6, 7,
9, 10, 11 e 12 dicembre dalle 15.00 alle 18.00.
I giorni 10, 11, 12 i biglietti si potranno
acquistare anche dalle 10.00 alle 12.00.
MBILI onlus - Amici del Sud Sudan Sosteniamo la
formazione degli studenti-infermieri
dell'ospedale di Wau!
Associazione MBILI
amici del sud Sudan
L’impegno solidaristico dell’Associazione
“MBILI, amici del Sud Sudan”, parte dalla
convinzione che il miglior modo per mettersi a
servizio di questa gente non si identifichi con
un “fare la carità”, nel senso distaccato e
deresponsabilizzante del termine, ma consista
nel condividerne i problemi, affiancandosi alle
persone e alle comunità locali perché possano
tornare ad essere protagoniste del loro
sviluppo.
Si tratta quindi di affrontare i problemi non per
ma con gli africani, favorendone la
progressiva responsabilizzazione di fronte ai
bisogni e la conseguente attitudine a progettare
e costruire condizioni umane e sociali adeguate
alle loro esigenze. Per questo l’Associazione
non si limita a fornire un sostegno materiale
che garantisca il funzionamento dei servizi di
prima necessità, specialmente per la tutela
della salute, ma punta anche e soprattutto alla
creazione di posti di lavoro e alla formazione
di professionalità artigianali, in modo da
promuovere l’autonomia delle persone e la
consapevolezza della loro dignità, contribuendo
così a ridurre il tasso di disoccupazione e di
migrazione.
Benedizione della prima parte
dell'Ospedale diocesano di Wau
La mattina del 30 Novembre 2010
Sua Eminenza l’Arcivescovo Joseph Erwin Ender e
il Vescovo di Wau, Mons. Rudolf Deng Majak hanno
benedetto i primi edifici rinnovati
dell’Ospedale St Daniele Comboni di Wau.
L’ospedale era stato confiscato
alla missione dall’esercito durante la prima
guerra civile, nel 1958, e per più di 50 anni
è rimasto ospedale militare, sotto il
controllo di Khartoum.
Dopo la firma
degli accordi di Pace (CPA) nel 2005, furono
iniziate le procedure per la restituzione alla
Chiesa e finalmente, nel settembre 2009,
l’ospedale è stato restituito alla Diocesi di
Wau.
Durane il primo
anno è stata completata la ricostruzione
dell’OPD (reparto per gli esterni), comprendente
il blocco per le consultazioni mediche, con
annessi farmacia e laboratorio, sala medicazioni
e piccola chirurgia; la clinica prenatale e per
visite dei bambini sotto i 5 anni, sala per
vaccinazioni e clinica per la riabilitazione
nutrizionale; il reparto per la diagnostica per
immagini, essenzialmente radiologia ed
ecografia, ed amministrazione.
L’ospedale è
stato dedicato a St Daniele Comboni dal Vescovo
Rudolf Deng Majak, nella ferma convinzione che
la sua intercessione è stata fondamentale nella
realizzazione di questo sogno: nessuno degli
sforzi di tutti coloro che hanno sofferto per la
ricostruzione dell’ospedale avrebbero prodotto
buoni risultati senza l’aiuto di St. Daniele
Comboni e St. Bakhita, che hanno condiviso sulla
propria pelle la sofferenza del popolo sudanese.
Nel suo
intervento, Sr Maria Martinelli, una dei
responsabili diocesani di questo progetto, ha
sottolineato l’importanza di questo giorno come
momento di trasformazione dell’ospedale da
strumento a servizio della guerra, a strumento
per la vita e per la pace.
Nella sua
conclusione, l’Arcivescovo Ender, che è stato in
passato Nunzio in Sudan durante gli anni più
difficili della guerra, ha espresso
apprezzamento per lo sviluppo dell’azione della
Chiesa in Sudan. Ha sottolineato che il ruolo
della missione oggi non è semplicemente di
aiutare i poveri, ma di rendere presente Cristo
come Buon Samaritano.
L’Arcivescovo ha
anche affermato che questo Ospedale così
rinnovato, insieme alle altre Istituzioni
visitate – CHTI (Istituto per la formazione di
infermieri professionali) e l’Università
Cattolica – sono segno di grande speranza e di
un nuovo inizio per tutto il paese.
L’OPD sarà
operativo entro alcune settimane, mentre si
calcola che saranno necessari ancora altri due
anni per completare la ristrutturazione
dell’ospedale in tutto il suo complesso di
reparti di degenza e servizi ausiliari.
La testimonianza di suor Maria
Martinelli, medico a Wau, un milione di abitanti
L’associazione Mbili aiuta i
comboniani nel Sud Sudan
La ristrutturazione dell’ospedale e una scuola
infermieri. Sono i due progetti che impegnano da
tempo cinque suore comboniane a Wau, città del
Sud Sudan con un milione di abitanti. Tra loro
c’è anche suor Maria Martinelli, di Calceranica,
che in questo mese di ottobre dedicato al Sinodo
della chiesa africana e alle missioni è
rientrata in Trentino dove ha potuto raccontare
il lavoro portato avanti con le sorelle.
Laureata in medicina e in Africa da vent’anni,
con alle spalle un’esperienza missionaria in
Uganda, Etiopia, Ciad, 14 mesi fa Suor Maria è
stata inviata dalla sua congregazione a Wau,
nella regione sud sudanese di Bahr-El-Ghazal,
meno nota del Darfur ma dove la lunghissima
guerra civile ha seminato un numero
incalcolabile di morti insieme a terrore e
macerie costringendo la popolazione a fuggire.
Tuttavia negli ultimi anni la gente è tornata ed
è lentamente iniziato il processo di
ricostruzione tutt’ora in corso.
Ad affiancare la popolazione locale in
quest’immane impresa sono i missionari
dell’ordine fondato nell’800 da Daniele Comboni,
profondamente radicato con le sue opere nel sud
Sudan in cui, non a caso, i cattolici sono
numerosi. Ma al di là della fede la gente guarda
con affetto, fiducia e speranza alla presenza
dei religiosi. A Wau i padri hanno creato e
gestiscono la prima e unica scuola dell’infanzia
esistente, mentre le suore, oltre ad occuparsi
della catechesi, ad insegnare ricamo e attività
artigianali per poi aiutare le famiglie con la
vendita dei prodotti, garantiscono l’assistenza
sanitaria in una piccola clinica che risulta
però insufficiente rispetto alle necessità della
popolazione.
Spiega suor Maria che “per l’asilo in
particolare, ma anche per la realizzazione del
nuovo ospedale diocesano di cui abbiamo bisogno,
è molto prezioso l’aiuto costante che riceviamo
dall’associazione trentina Mbili”. Prendendo il
nome da una delle più popolate città del Sud
Sudan, Mbili appunto, che conta circa 300mila
abitanti, l’associazione, nata nel 2006 a
Rovereto dagli amici di un medico sudanese, ha
avviato una raccolta di fondi ma soprattutto di
attrezzature ospedaliere e medico-sanitarie da
inviare in appositi container. “Proprio in
questi giorni uno di questi è in viaggio verso
Wau e grazie al sostegno di Mbili – spiega suo
Maria – nel gennaio prossimo potremo avviare la
scuola infermieri e utilizzare i primi reparti
finiti del nuovo ospedale anche per la pratica
indispensabile alla formazione del personale”.
Antonio Girardi
Per contattare l’Associazione Mbili scrivere
all’indirizzo di posta elettronica: info@mbili.it
oppure telefonare a 3381091143 oppure 3472907120
Chi desidera sostenere l’attività può effettuare
versamenti presso
Credito Valtellinese
IBAN: IT 45S0521620800000000001880
INFO
PRIVACY